Marchesini Group a CPhI 2014

Presso lo stand Marchesini (Hall 7 booth 511), i clienti e i visitatori potranno chiedere informazioni tecniche e commerciali sulle linee e le macchine singole per il packaging farmaceutico prodotte dal Gruppo. Sul mercato russo Marchesini Group – che nel 2009 ha ospitato nel suo quartier generale italiano l'allora ministro russo per l'Industria e l'Energia, Viktor Borisovich Khristenko – ha una posizione consolidata nel "solide dose packaging" e si sta espandendo nei settori del riempimento liquidi, delle linee sterili e del riempimento di siringhe e flaconi. Il mercato dello sterile è un settore in cui Marchesini Group è un partner all'avanguardia grazie a Corima, l'azienda del gruppo che offre oltre 25 modelli di macchine per trattare fiale, carpule, siringhe e flaconi, con un'ampia gamma di lavatrici, tunnel di sterilizzazione, riempitrici anche sotto flusso laminare, cRABS ed isolatore, tutte soluzioni chiavi in mano che rispondono ai più alti standard dell'industria farmaceutica.

Focus sulla tecnologie Track and Trace
Con riferimento proprio alle normative sempre più stringenti che riguardano la sicurezza dei prodotti sul mercato del packaging farmaceutico, durante la due giorni russa presso la stand Marchesini si terrà uno speech sulle tecnologie Track and Trace e sulla lotta alla contraffazione dei farmaci.
Sarà un'opportunità per mostrare ai clienti l'ampio ventaglio di soluzioni tecnologiche sviluppate e ottimizzate da Marchesini – uno dei nomi più affidabili sul mercato in quanto a soluzioni per il Track and Trac e – per far seguito al sempre crescente bisogno di tracciabilità dei farmaci. Quella del Track and Trace è una tematica che sta diventando sempre più centrale sul mercato mondiale, soprattutto dopo la pubblicazione, negli scorsi anni, di studi che hanno dimostrato che il 7% dei farmaci venduti nel mondo è contraffatto (percentuale che schizza al 50% in Paesi come l'Asia e l'Africa) e che oltre 700 mila persone sono morte ad oggi per uso di farmaci non originali. Si tratta di una questione da tempo sulla scrivania delle autorità internazionali, a cui bisogna dare prontamente una risposta normativa.