Era il 1974 quando in un garage sulle colline bolognesi, Massimo Marchesini ha dato forma alla scintilla: realizzò un prototipo di astucciatrice che conteneva elementi di innovazione, gettando così le fondamenta dell’azienda. Mezzo secolo per crescere, guardare al mondo, restando saldi sul territorio dove tutto è nato.
Oggi Marchesini Group è una realtà di riferimento nel settore del packaging farmaceutico e cosmetico, conta quasi 3 mila collaboratori ed è presente in oltre 116 Paesi; si avvale di una rete di agenzie e di 16 filiali estere.
Sono stati avviati diversi progetti dedicati all’anniversario, accomunati dal logo rinnovato: un numero, questo 50, che racchiude in sé il nucleo di valori dell’azienda 2M da cui tutto è partito, li sviluppa e punta all'infinito. I festeggiamenti sono iniziati già da mesi, coinvolgendo i collaboratori, le loro famiglie e gli amici, i clienti, i giovani talenti impegnati in una challange, senza dimenticare la solidarietà. Il fulcro delle celebrazioni nel cuore del centro storico di Bologna, in Piazza Maggiore, con la “Future box”: un’esperienza inedita che ha offerto un’occasione di riflessione sul futuro. La campagna di comunicazione è stata lanciata alla fine del mese di agosto, con le livree dei bus personalizzate e le affissioni alle pensiline delle fermate: un invito a rispondere alla domanda “What’s the future?”.
Futuro, infatti, è la parola-chiave dell’anno del Cinquantesimo: è lo sguardo in avanti del Gruppo, curioso, innovativo, ottimista che abbraccia il suo passato e i valori che lo hanno contraddistinto, nella consapevolezza che per affrontare un mondo dinamico e interconnesso, occorrerà essere sempre più flessibili e aperti alle novità, provando a porsi le giuste domande. Ad accompagnare le diverse iniziative celebrative c’è “Futura”, un personaggio creato ad hoc per questo 2024, in continua trasformazione, simbolo della coscienza collettiva.
“Mio padre iniziò con la volontà di fare macchine speciali, senza timore di realizzare cose particolari - sottolinea Maurizio Marchesini, Presidente e Ceo del Gruppo - Quello spirito in questi 50 anni è rimasto: siamo identificati nel nostro mercato di riferimento, farmaceutico e cosmetico, come coloro che producono cose particolari, un po’ speciali, e non abbiamo paura di misurarci con il nuovo ogni giorno. La sfida in futuro è continuare a crescere. Bisogna crescere, non per l’ossessione di farlo, ma per avere possibilità di fare ricerca e sviluppo, per conquistare nuovi mercati ed essere solidi. Dovremo crescere nei prossimi anni dal punto di vista geografico, dimensionale, per dare un migliore servizio ai nostri clienti.
Un’altra grande sfida che corre molto veloce – prosegue Maurizio Marchesini - è quella delle nuove tecnologie, nelle quali credo tanto; saranno molto impattanti nella vita di tutti noi e anche nell’industria, nell’ottica altresì della promozione di uno sviluppo sostenibile, verso la riduzione dell’impatto ambientale del ciclo produttivo”.
“Viviamo in un mondo in cui la richiesta tecnologica è sempre più alta e crescono le aspettative dei clienti verso la perfezione del prodotto; richieste che sono stimolate dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale e dai progressi nella robotica – spiega Marco Marchesini, direttore industriale di Marchesini Group - Vedo il futuro del settore in macchine che, coadiuvate da robot, con software di livello, siano capaci di cambiare il formato da sole e si mettano in produzione da sole, con un sistema centrale che dà gli input. Andiamo verso un minor apporto delle “mani dell’uomo”, per non contaminare in nessun modo il prodotto farmaceutico e cosmetico che viene confezionato, garantendo tempi certi sulla produzione dei lotti. Allo stesso tempo, ci sarà tanto bisogno dell’intelligenza dell’uomo, necessarie sono e saranno sempre maggiori competenze, molto approfondite, formazione continua, persone che conoscano a fondo il mestiere.”.
“In questi anni siamo riusciti a crescere mantenendo intatti i valori iniziali, l’attenzione centrata sulle persone, sul territorio e sui nostri clienti. La parola che li racchiude tutti per me è “cura”: cura degli altri, dei collaboratori, dei dettagli delle macchine che funzionino e che siano anche belle, cura dell'officina, di tutti gli spazi perché siano accoglienti, cura dell’ambiente. Da piccoli, il nonno ci faceva mettere in ordine e dividere le viti – racconta Valentina Marchesini, Direttrice Marketing, Comunicazione e Risorse Umane – Era un modo per tenerci occupati, ma anche per insegnarci l'attenzione a ogni singolo particolare, la cura per ogni oggetto, dalla macchina alla più piccola rondella. Noi veniamo da lì, da quella filosofia tramandata e fatta nostra nel tempo. “Cura” continuerà a essere una parola-chiave nel nostro futuro”.