L’investimento, pari a 7 milioni di euro, ha raddoppiato l’attuale complesso di CORIMA, che avrà ora a disposizione ulteriori 6.000 m2 di reparto produttivo. L’obiettivo è rispondere in modo ancora più ampio e celere alla domanda crescente di un settore che non conosce battute d’arresto anche grazie all’altissima richiesta di farmaci, come gli antitumorali, proveniente dai paesi dell’Est, Cina in testa. Quello dello “sterile” si conferma dunque una parte importante per le strategie di espansione della casa madre Marchesini Group, multinazionale bolognese tra i primi quattro produttori al mondo di macchine per il confezionamento di farmaci. Nel 2018, anche con il supporto di CORIMA, Marchesini ha raggiunto un fatturato di 400 milioni di euro generato per l’85% da export.
Marchesini, inoltre, prevede l’ingresso in azienda di 30 nuove figure tecniche, in aggiunta agli attuali 130 collaboratori.
L’inaugurazione del nuovo stabilimento è stata anche l’occasione propizia per festeggiare i 40 anni di CORIMA, fondata nel 1979 da Franco Neri, Aroldo Cappelletti, Dario Anatrini e Mauro Pometti, che lanciarono subito sul mercato la loro prima macchina per riempimento e chiusura fiale, ancora oggi visibile. Nel 2003, con l’acquisizione della maggioranza di CORIMA, Marchesini diventò la prima azienda al mondo a realizzare linee complete per il confezionamento dell’asettico, dal processo alla pallettizzazione. Cinque anni dopo, nel 2008, Marchesini inaugurò l’attuale stabilimento CORIMA, contribuendo a renderla una delle più innovative aziende italiane del suo settore.
All’evento hanno partecipato Maurizio Marchesini, Presidente Marchesini Group, Pietro Cassani, AD del Gruppo e Massimo Pannini, Direttore Divisione CORIMA. Al taglio del nastro erano presenti anche il Parlamentare Europeo Carlo Calenda, il sindaco di Monteriggioni Andrea Frosini e SER Mons. Augusto Paolo Lojudice, Vescovo della Diocesi Senese.
“Con l’inaugurazione di questo stabilimento portiamo nuova linfa vitale su un territorio unico in Italia per bellezza e identità storica”, ha dichiarato Maurizio Marchesini. “Siamo certi che questo nuovo sodalizio tra l’abilità manifatturiera della Packaging Valley emiliana e la creatività toscana contribuirà a rafforzare ancora di più la nostra identità di costruttori versatili e affidabili”.
“Una fabbrica che apre è un porto sicuro in un mare agitato”, ha affermato dal palco Carlo Calenda. “In un contesto economico sempre più globalizzato e dematerializzato, Marchesini lancia oggi un importante segnale di solidità e attaccamento alla comunità, un messaggio che da Monteriggioni si estende in tutto il mondo”.
Calenda ha poi ricordato l’importanza della continuità degli investimenti in tema Industria 4.0, fondamentali anche per Marchesini Group. Lo scorso aprile, nella sede centrale di Pianoro (Bologna), era stato lanciato il progetto AI - Artificial Intelligence, pensato da Marchesini per comunicare la sua visione attuale di Industria 4.0: un piano a lungo termine il cui obiettivo è creare macchine sempre più connesse ed efficienti, senza mai perdere di vista l’artigianalità e le persone che “fanno” l’azienda.
L’inaugurazione ha riservato anche un momento speciale di festa per tutti i collaboratori Marchesini e le loro famiglie, che per l’occasione sono accorsi da tutte le sedi: un grande spettacolo a sorpresa realizzato da Agresto - Associazione Culturale di Rievocazione Medievale protagonista di celebrazioni itineranti nelle più importanti piazze d’Italia e d’Europa.