Nel Piano industriale vengono confermati gli investimenti, in parte già annunciati, per la realizzazione di progetti volti al potenziamento del riciclo di materie plastiche e compositi, in capo alla controllata Aliplast. Sono 80 milioni di euro che saranno destinati - si legge in una nota - sia per ampliare la capacità impiantistica nei segmenti già presidiati, come la produzione di PET riciclato per uso alimentare e polimeri riciclati per cosmetica e food, che nei segmenti di nicchia e più innovativi. Si tratta, in particolare, degli impianti per la rigenerazione delle fibre di carbonio a Imola (BO) e per il riciclo di plastiche rigide a Modena.
Il riciclo di fibre di carbonio, utilizzate nel settore automotive del distretto emiliano, vedrà la collaborazione di Curti e dell'Università di Bologna. Il processo avverrà mediante pirolisi seguita da gassificazione.
Per quanto concerne invece il riciclo di plastiche rigide da imballaggio, si parla di una capacità produttiva intorno a 30mila tonnellate annue. In questo caso il partner tecnologico dovrebbe essere NextChem, società del gruppo Maire Tecnimont, che fornirà le tecnologie per l'upcycling dei polimeri rigenerati, destinati al mercato dei materiali premium sostitutivi di quelli vergini in applicazioni tecniche nell'automotive, ITC ed elettronica di consumo.
L'obiettivo al 2026 - afferma la società - è il raddoppio dei volumi di plastiche riciclate (e vendute da Aliplast) rispetto al 2017, confermando altresì il target del +150% (sempre con riferimento al 2017) da raggiungere entro il 2030.
Attraverso Herambiente, il gruppo punta anche a incrementare il tasso di riciclo degli imballaggi , portandolo al 73%entro il 2026 (e all'80% entro il 2030) e raggiungere una quota di raccolta differenziata del 77%, anche grazie all'implementazione di sistemi di raccolta smart e nuovi sistemi tecnologici per la misurazione puntuale dei conferimenti.