Piccoli frutti nel packaging Attivo Bestack

Nell’aspetto sembra una cassetta qualunque, ma grazie a un innovativo brevetto, messo a punto con l’Università di Bologna, è uno strumento intelligente contro lo spreco alimentare: consente infatti di ridurlo in modo significativo. È il packaging Attivo del consorzio Bestack, una confezione smart che, grazie all’aggiunta nel cartone di oli essenziali naturali ad azione antimicrobica, permette di prolungare la shelf life della frutta, riducendo in modo significativo gli scarti.
I primi test dal campo alla tavola, per misurare i benefici reali del packaging anti spreco nella filiera delle fragole e delle albicocche, sono stati un successo. Ora il consorzio non profit dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta fa un ulteriore passo avanti nella sua attività di ricerca e sperimentazione, applicando l’imballaggio Attivo a prodotti ad alto valore aggiunto come i piccoli frutti, per i quali un aumento anche di poche ore della shelf life può essere significativo. Bestack ha infatti avviato a fine 2017 una collaborazione con Sant’Orsola per testare l’efficacia degli imballaggi attivi sui lamponi, mentre con Orchidea Frutta sono stati fatti dei test sulle ciliegie. I test sono stati condotti dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari (Distal) dell’Università di Bologna. In entrambi i casi è stata analizzata anche la percezione del consumatore e l’impatto sui comportamenti di acquisto, e pertanto sulle dinamiche commerciali.
I test con i lamponi
In due mesi, da aprile a maggio 2018, è stato realizzato un panel test che ha coinvolto 30 persone, per un totale di 240 interviste. Dalle analisi effettuate dal Distal con i lamponi messi a disposizione da Sant’Orsola, è risultato che quelli confezionati nell’imballaggio Attivo, rispetto a quelli nell’imballaggio in cartone tradizionale, risultano più freschi e hanno in generale un aspetto migliore, un profumo migliore e un gusto migliore. Ma soprattutto, se confezionati in imballaggio Attivo, i lamponi hanno meno possibilità di finire nella spazzatura perché sovra maturi: lo spreco si riduce infatti del 6,25%. Con queste caratteristiche, il prodotto ha anche un potenziale posizionamento di prezzo maggiore: oltre l’85% dei soggetti intervistati, infatti, sarebbe disposto a riconoscere ai lamponi confezionati da quattro giorni in packaging Attivo un prezzo superiore dell’11% e oltre rispetto a quelli confezionati per lo stesso periodo in imballaggio tradizionale.
I test con le ciliegie
Le ciliegie sono un altro prodotto ad alto valore aggiunto e breve shelf life sul quale si è deciso di testare gli imballaggi Attivi. In questo caso, in collaborazione con Orchidea Frutta, sono stati fatti sia test a magazzino (nello stabilimento a Rutigliano, Bari) per valutare la riduzione degli scarti, sia panel test per analizzare la percezione del consumatore. Durante il test visivo in magazzino è emerso che, dopo quattro giorni dal confezionamento, lo scarto di ciliegie si riduce del 10,5% per il prodotto confezionato in cartone Attivo rispetto a quello confezionato in cartone tradizionale. In un confronto con le cassette in plastica a sponde abbattibili, il beneficio del cartone Attivo è ancora più evidente: lo spreco di ciliegie si riduce infatti del 12,4%.
Così come per i lamponi, anche il panel test sulle ciliegie (30 i consumatori coinvolti, per un totale di 180 interviste) ha messo in evidenza che il prodotto conservato nell’imballaggio Attivo, rispetto a quello confezionato nel cartone tradizionale, ha un aspetto generale migliore ed è il campione preferito per il 59% degli intervistati dopo 4 giorni e per 70% dopo 7 giorni. Infine lo scarto si riduce da 1 a 3 cestini se la padella è in cartone Attivo. Questo con un beneficio stimato per il produttore dai 2 ai 6 euro, perfino doppio guardando al distributore.

Enti e associazioni: BESTACK
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