Prodotti cosmetici: i canali di distribuzione

Il "Dossier: l'industria cosmetica italiana" - Edizione 2010 prosegue con un approfondimento sui canali di distribuzione dei prodotti di bellezza, suddivisi in tradizionali e professionali.

L’indagine di Unipro relativa alle vendite nei singoli canali di distribuzione rivela, anche per il 2010, una situazione disomogenea, seppur caratterizzata da una generale tendenza a dinamiche positive.


Mentre i canali tradizionali continuano a far registrare le performance più brillanti, in linea con quanto evidenziato negli ultimi anni, nel 2010 si assiste altresì a una generale ripresa dei consumi nei canali professionali, tornati a crescere nel segno positivo. Quando si tratta di beauty e benessere, i consumatori italiani confermano dunque una propensione d’acquisto sempre molto attenta e differenziata, laddove per cosmetici e prodotti di bellezza l’obiettivo non è tagliare i costi ma spendere al meglio le risorse disponibili, secondo il principio del value for money, senza dover rinunciare a un bene ormai entrato nel vissuto e nelle abitudini quotidiane.


Buona tenuta per i canali tradizionali


Per inquadrare meglio la situazione, vale la pena dare uno sguardo alle performance dei singoli canali di vendita. A partire da quelli tradizionali, all’interno dei quali brillano, in particolare, le performance dei canali erboristeria e farmacia. A far registrare le dinamiche più interessanti nell’anno in corso è, nello specifico, il canale erboristeria che, dopo avere chiuso il 2009 con un aumento dei consumi nazionali del +4,9%, ha continuato a crescere nel corso dei primi sei mesi del 2010, toccando quota +5,8%. Le proiezioni a fine anno ne prevedono un incremento di 5,5% punti percentuali, per un valore totale del mercato di 350 milioni di euro. Altrettanto positivi si annunciano gli andamenti delle vendite di cosmetici in farmacia, un canale che si conferma tra i più capaci e soddisfacenti nel rispondere alle esigenze dei consumatori in termini di servizio di qualità e rapporto qualità prezzo dei prodotti.


Secondo il rapporto di Unipro, nel primo semestre 2010 il canale farmacia registra infatti una crescita del 4,7%, e l’indicatore dovrebbe salire, nella seconda parte dell’anno, a +5,1%, per un valore totale del mercato di circa 1,5 miliardi di euro. Vale la pena qui sottolineare due fattori interessanti: in primo luogo, il 30% del cosmetico skin care è ormai venduto in farmacia e percentuali ancor più alte si segnalano per i cosmetici anticellulite, per i solari e per i curativi; in secondo luogo, sui risultati favorevoli del canale pesa non poco l’andamento delle parafarmacie che nel solo periodo gennaio-giugno hanno segnato incrementi di vendita superiori al 10%.


Nel canale della grande distribuzione organizzata, le vendite di cosmetici sembrano avere risentito in misura inferiore delle tensioni sui consumi nel periodo più critico: il 2009 ha infatti chiuso con una crescita di circa due punti percentuali, seguita da un rallentamento nella prima parte del 2010 (0,5%), mentre per la seconda parte dell’anno si prevede un nuovo miglioramento, pari a +1,2%. A condizionare tale andamento sono due fenomeni diversi: da un lato, diminuiscono le vendite nel segmento della grande distribuzione specializzata, in particolare per articoli quali solari e creme, mentre aumentano, dall’altro, le vendite nei discount, che sembrano soddisfare gli atteggiamenti più oculati da parte dei consumatori. In generale, il canale della GDO copre oltre il 40% del mercato cosmetico nazionale, con un valore che nel 2010 dovrebbe toccare i 3.800 milioni di euro.


Dopo anni di significative contrazioni, nel 2010 l’andamento dei consumi nelle profumerie evidenzia una sensibile ripresa: la crescita di 0,6 punti percentuali nel periodo gennaio-giugno sembra infatti destinata a crescere ulteriormente nel secondo semestre, arrivando a toccare un +1,2% a fine anno. In profumeria si continua a spendere il secondo valore del mercato cosmetico, dopo la grande distribuzione, per un giro d’affari del canale di poco inferiore ai 2,3 miliardi di euro.


I canali professionali, nel segno della ripresa


Dopo anni di performance nel segno negativo, i canali professionali fanno segnare un’inversione di tendenza, contraddistinta, in generale, da una ripresa dei consumi.


Pur risentendo ancora del generale calo della domanda e dei condizionamenti avvertiti dai frequentatori dei saloni, il canale dell’acconciatura professionale torna a crescere nel 2010: +0,6% è il risultato del primo semestre dell’anno, indicatore che dovrebbe mantenersi stabile anche nel secondo semestre. È ancora la vendita rallentata del colore, sostituito solo in parte dall’uso di soluzioni domestiche, a incidere sulle performance del canale, il cui valore dovrebbe superare nel 2010 i 700 milioni di euro.


Si conferma nel segno della ripresa anche l’andamento del canale dei centri estetici: alla crescita di 1,2 punti percentuali registrata nel corso dei primi sei mesi dell’anno, sembra destinato seguire un ulteriore incremento, fino al 2%. Si tratta, tuttavia, di un momento particolare laddove, a causa della comparsa di nuove realtà quali catene con spa e saloni nelle aree alberghiere, non esiste ancora un profilo ben definito nell’identità del canale. Per il 2010 il valore del mercato non supererà i 200 milioni di euro.


Per quanto riguarda, infine, le previsioni relative alle aziende che producono in conto terzi, dopo i rallentamenti del 2009, le indicazioni per il primo semestre 2010 fanno segnare una ripresa, pari a +2,5%, valore destinata a raddoppiare nella seconda parte dell’anno.