Quando si trasportano merci pericolose, è fondamentale seguire rigorosamente i regolamenti specifici per ogni modalità di trasporto (ADR, RID, ADN, IMDG, ICAO-TI/IATA), per garantire la sicurezza delle persone, delle merci e dell’ambiente.
Etichettatura e marcatura corretta degli imballaggi sono elementi fondamentali per la sicurezza della catena logistica. Le etichette e i marchi di pericolo infatti, sono molto più che semplici "adesivi": sono sistemi di comunicazione universali che trasmettono informazioni vitali sul tipo di rischio e sulle precauzioni da adottare. L'efficacia di questa comunicazione dipende direttamente dalla loro visibilità e leggibilità.
Dimensioni delle etichette: regole precise, non suggerimenti
I regolamenti sono chiari: le etichette di pericolo devono avere dimensioni minime precise pari a 100x100 mm (salvo eccezioni) e vanno applicate a forma di diamante/losanga. È importante che siano visibili e non coperte da altre informazioni per permettere una rapida identificazione visiva del pericolo in ogni contesto operativo.
Di seguito alcuni esempi di eccezioni possibili:
- trasporto via terra (ADR, RID, ADN) e mare (IMDG): solo se le dimensioni del collo non permettono l'applicazione di etichette con dimensioni standard, ma sempre mantenendo leggibilità e visibilità, è possibile ridurre le etichette di pericolo (dimensione minima consigliata: 50x50 mm).
- trasporto via aerea (IATA): la riduzione non è consentita (salvo eccezioni), ma è possibile ruotarle e applicarle a forma di quadrato.
Per quanto riguarda i marchi Quantità Limitate e Materia Pericolosa per l’Ambiente:
- il marchio "Quantità Limitate" può essere ridotto fino a 50x50 mm (non oltre);
- il marchio "Materia Pericolosa per l'Ambiente" può essere ridotto purché rimanga chiaramente leggibile.
Etichettatura inadeguata: cosa si rischia
Utilizzare etichette e marchi di pericolo troppo piccoli o poco visibili comporta rischi concreti:
- Errori di identificazione: operatori che non riconoscono correttamente il tipo di merce pericolosa
- Procedure di movimentazione e stivaggio errate: mancato rispetto delle precauzioni necessarie
- Maggiore rischio di incidenti: durante carico, scarico e trasporto
- Interventi di emergenza inefficaci: in caso di sversamenti o incidenti
- Fermi della merce: blocco delle spedizioni con conseguenti costi di stoccaggio e reimballaggio
- Sanzioni: che in alcuni casi possono essere particolarmente onerose
Esempio pratico: logo aziendale vs etichetta di pericolo
Un esempio frequente riguarda l’applicazione di loghi aziendali sugli imballaggi che interferiscono con il corretto posizionamento dell'etichetta di pericolo. In questa situazione, non è consentito né ruotare, né ridurre l'etichetta per motivi estetici. Se lo spazio non è sufficiente per logo ed etichetta, l'unica soluzione conforme è coprire il logo aziendale o utilizzare un imballaggio più grande.
La qualità fa la differenza
Non dimentichiamo che i regolamenti prescrivono anche caratteristiche fisiche precise: etichette e marchi devono essere indelebili, resistenti alle intemperie e, nel caso del trasporto marittimo, capaci di resistere a un'immersione in acqua marina per tre mesi. Per questo motivo, non è mai ammessa la stampa su comuni stampanti d'ufficio.
La scelta di etichette e marchi di alta qualità, conformi alle normative e di dimensioni adeguate, come quelle proposte da Serpac, rappresenta un investimento imprescindibile per la sicurezza e la conformità delle vostre spedizioni, evitando sanzioni, blocchi della merce e rischi per la salute e la sicurezza degli operatori.
I DG Expert di Serpac sono a disposizione per guidarvi nella scelta delle soluzioni più appropriate, garantendo sicurezza e conformità normativa.