È stato inaugurato il nuovo Thermoforming Hub di Marchesini Group a Carpi, alla presenza di autorità nazionali, locali e dei dipendenti del Gruppo. Con i suoi 14 mila metri quadri è il più grande polo italiano delle macchine per la termoformatura, la tecnica di stampaggio di materie plastiche a caldo utilizzata per la realizzazione dei blister farmaceutici. Per costruire questo stabilimento - su cui il Gruppo ha investito 14 milioni di euro - è stato necessario il lavoro di oltre 300 persone; altre 150 saranno impiegate stabilmente al suo interno una volta che la fabbrica sarà a regime e altre 50 ancora, soprattutto tecnici e ingegneri carpigiani e modenesi, verranno assunte a partire da questo mese.
Il nuovo Hub, che concentra al suo interno le migliori maestranze del settore, è un unico, grande complesso industriale in cui confluiscono i due attuali stabilimenti carpigiani del Gruppo specializzati nella produzione di macchine singole e linee complete per il packaging dei blister farmaceutici.
“Per noi questo stabilimento rappresenta la realizzazione di un sogno, un progetto iniziato qualche anno fa - ha sottolineato l’amministratore delegato Maurizio Marchesini. - Quella di Carpi è stata costruita e crescerà come una fabbrica intelligente e moderna, con ritmi di produzione industriali ma qualità sartoriale dei prodotti. Le tecnologie usate ci permetteranno di ottenere copertura energetica da fonti rinnovabili e di ridurre al minimo le emissioni dannose. Ogni ambiente di lavoro è stato inoltre realizzato ricorrendo esclusivamente a prodotti e tecnologie Made in Italy. Oggi non stiamo inaugurando solo una fabbrica, ma stiamo festeggiando un modo di fare impresa e di valorizzare il nostro territorio. In questo modo, vogliamo riorganizzare tutta la nostra attività dal punto di vista produttivo”.
Lo stabilimento è stato realizzato senza l’adozione di gas; riscaldamento e raffreddamento sono collocati a pavimento con pompe di calore ad alto rendimento e alimentate da pannelli solari. L’energia prodotta dai compressori e dalle centraline di raffreddamento dei liquidi viene completamente recuperata. Il risultato è un fabbricato in classe di consumo energetico A+.
Tra le autorità presenti al taglio del nastro il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che ha affermato: “Il nuovo stabilimento Marchesini di Carpi è la sintesi di ciò che serve al Paese per crescere: una tecnologia sostenibile, un investimento che porta nuove opportunità di lavoro e sviluppo territoriale, puntando con decisione sulla componente ambientale. Con l’accordo storico raggiunto alla Cop21 di Parigi, il mondo ha scelto il modello produttivo della decarbonizzazione, della rigenerazione, della sostenibilità: c’è un’imprenditoria nazionale che lo sta capendo prima di altri e che per questo motivo sarà immediatamente e a lungo competitiva sul mercato. Ancora una volta dall’Emilia-Romagna arriva un grande segnale di un’Italia che riparte e si propone come guida europea della green economy”.
OPEN DOOR IN ANTEPRIMA
L’inaugurazione del nuovo stabilimento di Carpi è stata anticipata da cinque giorni di Open House che, come da tradizione del Gruppo, ha aperto la fabbrica a oltre 700 clienti arrivati in Italia da ogni parte del mondo. Per ospitarli, è stata allestita una macchina organizzativa che ha permesso ai clienti di scoprire il “mondo” Marchesini, dando loro la possibilità di avere un contatto diretto con i progettisti e di vedere da vicino le modalità di lavoro, le novità tecnologiche ed in generale tutto il sistema aziendale. Durante l’Open House, gli addetti ai lavori hanno avuto la possibilità di visitare gli ambienti della produzione e di partecipare a workshop in cui si è discusso di serializzazione e tecnologia per il mercato farmaceutico.
L’Open House è stata anche l’occasione per unire il Made in Italy metalmeccanico con quello di altri marchi d’eccellenza del territorio emiliano-romagnolo: l’alta moda, l’industria automobilistica e alimentare. Blumarine ha creato accessori di lusso per i clienti del Gruppo, mentre Maserati ha messo a disposizione dei partecipanti vetture su cui effettuare test drive. I partecipanti hanno potuto visitare due tra le migliori aziende enogastronomiche del modenese: 4 Madonne Caseificio dell’Emilia e Acetaia Del Cristo. Preziosa è stata anche la collaborazione con Garc, che ha costruito il nuovo stabilimento. Sottolineando il legame con il territorio - in cui sono custoditi i segreti industriali che rendono questa provincia un distretto produttivo apprezzato in tutto il mondo - Maurizio Marchesini ha affermato: “Per noi questa terra è sempre stata una parte fondamentale del nostro fare impresa, perché per vincere è necessario fare squadra e vincere insieme. Solo così è possibile vantare il marchio “Italia” a livello internazionale, che oggi viene riconosciuto come capacità di adattabilità al mercato, di progettazione e produzione customizzata e naturalmente creatività ai massimi livelli. Inoltre, lavorare sulle filiere ci offre un enorme vantaggio produttivo in termini di flessibilità ed efficienza di processo”.
Il Sindaco di Carpi Stefano Bonaccini Alberto Bellelli ha sottolineato quanto il territorio e la filiera siano davvero parte del DNA del Gruppo: “Stiamo mettendo in campo politiche anti-cicliche attraverso ingenti investimenti pubblici. Investimenti articolati per accrescere le competenze e la qualità di tutte le aziende che oggi compongono le filiere produttive regionali trainate da imprese leader come Marchesini Group. Che poi la crescita del Gruppo passi per il magnifico stabilimento inaugurato oggi a Carpi, nell’area colpita dal sisma, che mai si è fermata, ripartendo ancora più forte e competitiva, è un bellissimo segnale che va a merito anche di questo territorio e della gente che lo abita”.
DAI GRANDI CLASSICI ALLE ULTIME NOVITÀ
Durante i giorni dell’Open House è stato esposto il meglio della produzione di macchine singole e linee blister e termoformatura ad alta profondità per il confezionamento dei prodotti solidi e dei liquidi. Per il segmento solidi erano presenti 11 linee blister tra cui nove Integra, le linee integrate robotizzate che negli ultimi anni hanno ridefinito il concetto di packaging dei blister posizionando Marchesini Group tra i primi produttori al mondo del settore. Alla capostipite della famiglia Integra, il modello 220, e alla versione successiva 320, si è affiancata la regina dell’evento: la nuova Integra 520 V, gioiello del Made in Italy, presentata in anteprima all’ultima edizione della fiera Achema. Grazie al suo gruppo introduzione prodotti innovativo, a un sistema di apertura astucci a tamburo per gestire altissime velocità e a numerose altre innovazioni tecnologiche la 520, con i suoi 10 metri appena di lunghezza, è una macchina ideale per soluzioni monoblister, in grado di produrre fino a 520 blister e fino a 500 astucci al minuto.
A “rappresentanza” delle linee per la termoformatura ad alta profondità erano inoltre presenti quattro soluzioni appartenenti alla famiglia FB di Farcon, macchine tecnologicamente avanzate per il confezionamento di prodotti come siringhe, fiale e ampolle - e tre linee robotizzate integrate Unica. Queste ultime, proprio come le Integra, uniscono in un monoblocco le due operazioni di termoformatura e di confezionamento in astuccio, permettendo al cliente di risparmiare spazio e di massimizzare la produzione.
Molte delle macchine esposte a bordo sistemi Track&Trace di ultima generazione, controller wireless della linea (Romeo) e vari tipi di alimentatori più eventuali opzioni/accessori, a dimostrazione della loro grande versatilità.
“Oggi la richiesta maggiore dei clienti nell’ambito della progettazione degli impianti – ha spiegato Maurizio Marchesini – è la personalizzazione ai massimi livelli. La nostra mission è fornire linee complete per il confezionamento, altamente personalizzate per il cliente: un’offerta ‘on demand’, perfettamente adattata alle esigenze dei vari clienti, con una cura sartoriale nella progettazione. Per fare questo, abbiamo sviluppato negli anni la tecnologia e la robotica adeguate. I robot che vengono montati sulle nostre macchine sono progettati e costruiti internamente e ci danno la possibilità di realizzare impianti su misura per il cliente grazie ad una gestione elettronica estremamente raffinata”.
Ma come guarda al futuro il Gruppo Marchesini? “Oggi si parla moltissimo di industry 4.0, noi ci consideriamo un po’ creatori di questo nuovo modo di concepire il processo produttivo. Tutti i provvedimenti che andranno a valorizzare l’utilizzo di macchinari integrati e connessi in ottica 4.0 porteranno sicuramente benefici anche ai nostri clienti. Inoltre, i big data e la produzione in piccolissime serie su cui stiamo spingendo moltissimo sono strettamente connessi a questo concept e ci apriranno nuovi mercati. Infine, siamo molto fiduciosi delle ottime prospettive dei mercati finali su cui siamo da sempre focalizzati, quelli del farmaceutico e cosmetico, per i quali sono previsti incrementi a livello mondiale tra il 3-4%. Nei prossimi 5 anni il trend è in crescita e questo sarà per noi di forte stimolo”.