Nel 2011, il contesto in cui ha operato l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione è stato caratterizzato dal rallentamento dell’economia mondiale, cresciuta molto meno (+3,7%) che nel 2010 (+5,2%). E' quanto rilevato dallo studio esposto nel corso della passata Assemblea Annuale dei soci UCIMU. Più positivo il bilancio dell’industria mondiale della macchina utensile, che ha registrato la significativa crescita di produzione (+27,7%) e consumo (+27,5%).
Il Caso Italia
Nel settore, l’Italia, grazie alle competenze eccezionali che ne fanno il “partner tecnologico” preferito da utilizzatori di tutto il mondo, ha mantenuto il quarto posto della classifica dei produttori e la terza posizione tra gli esportatori.
La produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione si è attestata a 4.762 milioni di euro, per un incremento del 13,5% rispetto al 2010. Il consumo è cresciuto, del 3,4%, a 2.551 milioni, per effetto dell’incremento delle importazioni (+19,9%, 1.049 milioni): la quota di mercato coperta da macchinari stranieri è risultata pari a 41,1%.
Le consegne sul mercato interno sono, invece, calate, del 5,7%, a 1.502 milioni.
Positiva la performance delle esportazioni, cresciute, del 25,2%, a 3.260 milioni: il rapporto export su produzione è salito, dal 62,1% del 2010, al 68,5%.
Il saldo della bilancia commerciale è aumentato del 27,9%, attestandosi a 2.211 milioni.
La ripresa dell’industria italiana del settore si è riflessa sul livello di utilizzo della capacità produttiva, la cui media annua è cresciuta, dal 68,7% del 2010, al 79,6%.
In aumento anche il carnet ordini, attestatosi a 5,7 mesi di produzione assicurata, contro i 4,8 mesi del 2010. I prezzi delle macchine sono cresciuti dello 0,6%.