La Arol di Canelli (AT) produce sia impianti stand-alone,
ovvero macchine che ricevono in ingresso, attraverso un nastro, i contenitori
da chiudere e che restituiscono, ancora su un nastro, i contenitori chiusi, e
torrette di capsulatura da integrare in altri impianti. Ma il livello di
personalizzazione applicato su ogni macchina è elevato e varia a seconda dei
requisiti di ogni commessa e, di conseguenza, di ogni cliente. La tipologia di
capsula, di contenitore, i materiali e le esigenze produttive stesse fanno di
ogni impianto realizzato un'esperienza di automazione a sé stante.
Su questi presupposti Arol ha immesso sul mercato “Equatorque”, un capsulatore
elettronico pensato soprattutto per realtà in cui velocità e precisione di
coppia motrice fanno la differenza. Il vero elemento che fa la differenza è
l'utilizzo di motori a elettronica decentrata. Dopo alcune esperienze custom
portate a termine con alcuni costruttori, Arol ha deciso di scommettere già dal
2004 con Elau SCL, il sistema evolutosi poi in PacDrive 3 di Schneider
Electric. Il ricorso a PacDrive 3 è stato fondamentale per la progettazione di
un modello di “Equatorque” dedicato al mercato home-care e personal-care, in
grado di gestire e applicare erogatori a spruzzo e dispenser su contenitori per
sapone e detersivi. Oltre a questo, PacDrive 3 ha consentito a Arol di
introdurre la possibilità, ritenuta utilissima, di avere la gestione della
sicurezza e del testing della macchina integrata (Integrated Safety) con
sistemi evoluti ancora basati su Sercos III