Il fatturato dei produttori italiani di macchine per la stampa, il packaging e il converting diminuirà nel 2020 del 20-25%. È la stima, fatta da Acimga, l'associazione confindustriale del settore. Sempre nel 2020, prevede Acimga, ci sarà una riduzione del commercio mondiale per il comparto, ma l'Italia manterrà la sua quota di mercato, confermandosi il secondo esportatore di queste tecnologie.
Uno scenario negativo, simile a quello del resto della meccanica strumentale che prevede un calo di fatturato del 27% nell'anno in corso, con punte di circa il 40 % in alcuni comparti. La performance delle macchine per la stampa e il packaging risulta quindi, in linea con il resto del comparto macchine, anche se il settore ha uno dei suoi codici Ateco (28.95.00) tra quelli ritenuti essenziali dal Governo, in quanto fornitori della filiera del food e del pharma, permettendo così a molte aziende di continuare a operare, così come di avere i codici Ateco dei clienti tra quelli considerati essenziali (17 e 18).
Come sta vivendo il settore l'epidemia
Grazie a una survey bisettimale, Acimga sta monitorando gli effetti del coronavirus sul comparto. Dalle risposte dei soci, emerge che circa il 77% delle aziende sta continuando a lavorare o perché inclusa nei codici Ateco ritenuti essenziali, o perché fornitrice di queste imprese. Tuttavia, circa 2 aziende su 3 tra quelle aperte, hanno visto ridotta in modo consistente la propria produttività, anche per la limitata operatività con l’estero (il settore ottiene il 60% del fatturato dall’export). Ridotta produttività che ha portato circa 6 aziende rispondenti su 10 a far ricorso a misure come la cassa integrazione.
"L'aver visto uno dei nostri due codici Ateco inserito nella lista dei servizi essenziali – dichiara il presidente di Acimga Aldo Peretti – è stato un grande riconoscimento, ma soprattutto il frutto di un intenso lavoro di lobbying. L’associazione però non si è fermata a questo. Abbiamo subito attivato un servizio di Help Desk, essenziale per districarsi nella massa di informazioni, a volte non lineari, che arrivano alle aziende. Adesso stiamo lanciando una campagna adv per sostenere il settore in Italia e all’estero, e aiutarlo nella ripartenza. Un servizio non solo di comunicazione, ma di sensibilizzazione degli stakeholder, sia istituzionali che di mercato, per far capire che l'Italia non si è fermata ed è pronta a offrire le sue soluzioni tecnologiche, come sempre. Alle istituzioni chiediamo linearità, coordinamento e visione per la ripartenza. Per noi la sicurezza è essenziale e non sono mancati esempi positivi di welfare aziendale in questo momento, come l'attivazione di assicurazioni contro il Covid-19 per il personale. Ma adesso bisogna ripartire tutti in sicurezza, rimuovere i limiti alle aziende che sono rimaste chiuse e non perdere quote di mercato con i nostri competitor esteri".