Secondo gli ultimi dati disaggregati disponibili e relativi ai primi otto mesi dell’anno, tutte le aree geografiche registrano performance positive. La sola eccezione è rappresentata dal continente africano che, nel complesso, registra un decremento del -6,2%.
Nel dettaglio, l’area dove si registrano le performance migliori è l’Europa extra-Ue: +14,6%, con la Federazione Russa che cresce del 25%, mentre la Turchia decresce di due punti percentuali.
Segue il Centro-Sud America (+17,7%), con il Messico in crescita del +33,6% e il Brasile che inverte la tendenza facendo registrare un + 17%.
Al terzo posto si posiziona il Nord America con un +12,1%. Gli Stati Uniti, con oltre 300 milioni di Euro e un +6,2%, si confermano il primo mercato di sbocco per le tecnologie italiane.
Ottimo anche l’andamento dell’Unione Europea (+9,5%), con Francia e Germania che crescono rispettivamente del +7,8 e del +5,8% e che si conferma prima area di export in valore.
Asia e Medio Oriente, seconda destinazione delle tecnologie made in Italy, crescono infine del +3,9%, con Cina e India entrambe oltre il 25% di incremento.
Anche l’Italia registra per il secondo anno consecutivo performance da primato. Dopo il +9,8% registrato a fine 2016, quest’anno dovrebbe chiudersi con un ulteriore +8,2%, a 1,4 miliardi di euro.
“È certamente in parte merito del piano Industry. 4.0 che ha favorito l’adozione delle più innovative tecnologie proposte dalle nostre aziende da parte della clientela italiana – dichiara il Presidente di Ucima, Enrico Aureli – ma anche della ripresa del mercato”.
Secondo i dati previsionali del Centro Studi Ucima, infatti, l’Italia dovrebbe crescere del +4% in media annua fino al 2019.
“Per quanto riguarda il 2018, il nostro Centro Studi prevede un ulteriore rafforzamento della nostra penetrazione internazionale con una crescita media del +5%. Le performance migliori – conclude Aureli – dovrebbero essere registrate in Asia e Africa, con incrementi compresi tra il 6 e il 6,5%”.