Un’importante vittoria in seno al Parlamento Europeo da parte di Ucima. Su richiesta dell’Associazione, infatti, è stato soppresso un emendamento al nuovo Regolamento Macchine. La nuova normativa è in fase in approvazione a Bruxelles e andrà a sostituire la precedente Direttiva del 2006.
Il punto in questione era molto controverso, poiché inseriva i pallettizzatori, i depallettizzatori e gli avvolgipallet nell’allegato relativo alle macchine pericolose. La normativa avrebbe quindi costretto tutti i costruttori di tali sistemi a farsi approvare preventivamente i modelli e le macchine da immettere sul mercato da Enti notificati ai sensi della Direttiva Macchine, in quanto appunto macchinari da considerarsi pericolosi.
L’ufficio tecnico di Ucima, appena venuto a conoscenza di questa possibilità e coordinandosi con Confindustria Bruxelles, è intervenuto contattando uno ad uno in prima persona tutti i parlamentari italiani della Commissione Mercato Interno e Protezione dei Consumatori del Parlamento Europeo, rappresentando le esigenze del settore.
In particolare, l’Associazione ha dimostrato che l’emendamento appariva privo di significato, alla luce della completa assenza di dati infortunistici, report o statistiche che attestino la pericolosità di tali impianti. Inoltre, secondo il centro studi Mecs-Ucima, ad essere coinvolte sarebbero state ben 13mila macchine in Europa ogni anno. Dati che - è importante precisarlo - si riferiscono principalmente alle aziende italiane, che rappresentano almeno il 50% del fatturato.
“Accogliamo con soddisfazione - dichiara Matteo Gentili, presidente di Ucima - la notizia che tale emendamento sia stato soppresso. Si tratta di una vittoria che evita, oltre che un danno d'immagine per le aziende costruttrici, che si vedevano definire pallettizzatori, depallettizatori e avvolgipallet come macchinari pericolosi, anche diversi costi aggiuntivi e lunghe burocrazie prima dell'immissione sul mercato di tali macchinari. L’Associazione si conferma così in prima linea nella tutela del settore e degli associati, come continuerà a fare anche in attesa che la Commissione Europea e il Parlamento Europeo approvino definitivamente il nuovo regolamento. Vigileremo ancora costantemente per evitare il ripetersi di situazioni simili, in nessun modo giustificabili dagli indici di infortunio o da altre situazioni”.