“Nei suoi 80 anni di storia, Cibus Tec ha contribuito, e contribuisce tuttora, sia allo sviluppo del territorio, che alla crescita dell’economia, locale e nazionale, in un comparto in cui l’Italia è leader e punto di riferimento per la determinazione degli standard qualitativi e di sviluppo della tecnologia applicata al processo alimentare. Di edizione in edizione questo evento si è sempre allineato con le esigenza di innovazione dell’industria sapendo individuare le tematiche più “calde” in termini di processing, packa-ging e distribuzione. Anche quest’anno siamo qui a confrontarci sulle nuove sfide mondiali e sulle grandi opportunità che il mondo offre”. Con le parole di Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma, si è aperta l’edizione 2019 di Cibus Tec, alle Fiere di Parma, in scena dal 22 al 25 ottobre.
Nonostante l’assenza fisica, non è mancato il messaggio della Ministra delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Teresa Bellanova: “Nel presentare Cibus Tec nel giugno scorso è stato sottolineato come questa 52esima edizione nasca nel segno dell’internazionalizzazione, rivendicando il ruolo guida del nostro Paese nelle tecnologie alimentari. Nei momenti più tremendi della crisi di questi anni, l’Italia ha continuato a fare l’Italia anche su mercati lontani. Un segno distintivo della forza e lungimiranza di chi non si arrende e continua a investire in ricerca, innovazione, tecnologie, ricerca di nuovi mercati e buona globalizzazione. Quella della competizione leale e ad armi pari che sceglie di misurarsi sul terreno della qualità e dell’eccellenza, della ricerca, delle soluzioni e dei servizi che mette a disposizione. Per questo ritengo fortemente lungimiranti e strategici i focus a sostegno dell’export delle aziende italiane in Africa e in India, dove gli sprechi lungo la catena alimentare sfiorano il 40%”.
Paolo De Castro, coordinatore S&D della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha concentrato l’attenzione del suo intervento sulla Politica Agroalimentare Comune: “Una Pac che rispetto alla proposta della Commissione uscente dovrà riportare le responsabilità decisionali in mano all'Europa, scongiurando rischi di rinazionalizzazione delle politiche di settore che non gioverebbero a nessuno. Nel solco della New Green Deal indicata dalla presidente del nuovo esecutivo, Ursula von der Leyen, trarremo nuovo slancio per valorizzare produzioni e tecnologie a sostegno delle eccellenze agroalimentari, europee e italiane in particolare, che sono una punta di diamante delle nostre esportazioni. Per questo dovremo però semplificare le procedure, rendendo più rapidi i processi autorizzativi in virtù dei cambiamenti tecnologici che investono queste produzioni. Sulle nuove tecnologie di miglioramento genetico, ad esempio, molti nostri ricercatori e scienziati all'avanguardia aspettano solo un via libera dall'Unione europea per poter portare un deciso contributo alla diffusione di un'agricoltura più sostenibile. Il forte legame già esistente del Parlamento Ue con i territori, come quello della Food Valley e di Parma che ospita Cibus Tec, non potrà che rafforzarsi”.
I numeri dell’edizione 2019 già testimoniano il valore che questa fiera ha raggiunto nel settore. Li introduce Thomas Rosolia, presidente KPE: “Un’edizione eccezionale. Abbiamo fatto sistema per fare crescere Cibus Tec. Grazie a un lavoro di squadra abbiamo raggiunto numeri importanti: una crescita del 30% degli espositori e del 25% dell’area espositiva, oltre 3.000 operatori internazionali provenienti da 70 Paesi diversi, 1.300 aziende (+ 30% rispetto la precedente edizione) e 400 brand provenienti da 25 nazioni. Dati significativi – continua Rosolia – perché fanno capire quanto, oggi, sia internazionale Cibus Tec. Tra i Paesi più rappresentati, l’Italia, ovviamente, seguita da Germania, Paesi Bassi Danimarca, Svizzera, Francia, Cina Stati Uniti e Turchia. Ci aspettiamo circa 40.000 visitatori di cui il 25% esteri provenienti da più di 100 Paesi. Il tutto inserito in un sistema Italia che, nell’ambito delle tecnologie alimentari, oggi può vantare una leadership indiscussa rappresentando il 32% della produzione dell’UE28”.