"Sulla cresta dell’onda": focus sul cartone ondulato

Il cartone ondulato, nelle sue molteplici tipologie, continua ad essere protagonista di primo piano nel mondo del packaging per le sue insostituibili doti di robustezza e leggerezza. <BR>Ecco come si stanno evolvendo le tecnologie dedicate alla sua produzione.


Sebbene la produzione globale del cartone ondulato abbia registrato un calo in anni recenti a causa della crisi globale che ha coinvolto vari settori industriali e i consumi di massa, le tecnologie dedicate a questo comparto produttivo hanno continuato a svilupparsi offrendo soluzioni innovative in tutti i segmenti della filiera. Macchine, attrezzature e accessori oggi disponibili nel mercato si caratterizzano per gli elevati standard qualitativi e produttivi raggiunti e per l’uso di dispositivi avanzati in grado di ridurre gli scarti e accrescere la sicurezza per gli operatori, garantendo, nel contempo, un maggior rispetto per l’ambiente.


Ondulatori sempre più produttivi


Le moderne linee ondulatrici continue offrono massima affidabilità grazie all’automazione spinta in tutte le fasi del processo, dal preriscaldamento all’incollaggio sotto pressione, al taglio trasversale e alla movimentazione dei fogli e delle pile fino all’uscita. Le velocità di macchina sono elevate con punte a 160 - 180 m/min, pur garantendo la massima precisione nella formazione dell’onda anche con carte sottili. La tecnologia multionda consente di produrre facilmente tutti i tipi di cartoni ondulati, dal microonda all’onda media e alta con spessori fino a 5 mm e oltre, nelle versioni a 2, 3, 5 e 7 strati.


Molto è stato fatto dai costruttori per assicurare trasferimenti scorrevoli lungo tutto il percorso del nastro e dei fogli tagliati che passano sui convogliatori senza subire deformazioni o danneggiamenti.


Speciali soluzioni hardware e software consentono di pianificare e controllare la produzione e la logistica degli impianti, di governare al meglio tutte le problematiche di gestione delle commesse di produzione fogli e imballi, di ottimizzare le risorse in un’ottica di painificazione integrata, di interfacciare le macchine di produzione, di rilevare quantità prodotte e scartate, tempi di setup/produzione/fermate e di gestire il personale di macchina. Si tende a creare impianti semplici da utilizzare e facili da controllare; la semplicità d’uso unita alla tecnologia innovativa rendono questi  impianti molto produttivi, ottenendo performance globali eccellenti e risparmio nel consumo di materie prime riducendo al minimo la necessità di manutenzione delle macchine.


Dal cartone alla scatola


I fogli di cartone ottenuti dalla macchina continua ondulatrice vengono trasformati in scatole  sulle quali sono stampate diciture, immagini, avvertenze, marchi ecc. L'ottenimento della scatola a partire dal foglio di cartone ondulato prevede l'utilizzo delle seguenti macchine: la “printer-slotter” che taglia e stampa il prodotto, la “piega-incolla” che piega e incolla il cartone tagliato e stampato; se queste operazioni avvengono in linea senza soluzione di continuità, il complesso prende il nome “case-maker”. Talvolta possono essere impiegate, in linea con il printer-slotter o separatamente, le macchine cucitrici a punti metallici.


Stampa e fustellatura


Le macchine fustellatrici effettuano operazioni di taglio, cordonatura, perforazione e stampa. La fustellatura è richiesta sia per la fabbricazione di scatole di forma irregolare che per quelle che necessitano di più ridotte tolleranze nelle dimensioni per essere assemblate in macchine automatiche. Il procedimento di stampa che avviene all'interno delle suddette macchine può essere "tipografico" o "flessografico"; si tratta comunque del sistema denominato “PostPrint”, nel quale si stampa il cartone ondulato già accoppiato con una copertina bianca (liner)  di buona qualità. Con le macchine suddette si ottengono scatole in forma aperta piegata in piano, le quali vengono raccolte una sull'altra e poi legate tramite la legatrice automatica. I gruppi di scatole così legate vengono inviati al palettizzatore che li raccoglie e li dispone su bancali in legno; quindi la pressa reggettatrice lega il bancale che talvolta passa da una fasciatrice automatica per l’avvolgimento con film plastico.


Nel caso di scatoloni in tirature poco elevate e per il mercato degli espositori sul punto vendita, in alternativa alle linee integrate printer-slotter è possibile effettuare la stampa fuori linea con processo digitale inkjet. Per i migliori risultati qualitativi è inoltre preferito il sistema “PrePrint” che consiste nella stampa del liner bianco in macchina offset a foglio e successivo incollaggio del foglio stampato sul cartone ondulato grezzo mediante macchina incollatrice; I fogli così preparati vengono poi trasformati in contenitori e/o espositori / display mediante operazioni di taglio, fustellatura e assemblaggio.


[A cura di Emilio Gerboni - Pubblicato su Italy Converting all'interno di Rassegna dell'imballaggio 2, febbraio 2011]