Novità di quest’anno, la bottiglia Ferrarelle per il formato da 12,5 litri è distribuita in esclusiva a Coop per l’anno 2011.
Ferrarelle è un’importante azienda italiana operante, a livello internazionale, nell‘imbottigliamento e distribuzione di acque minerali. Il Gruppo si affaccia anche al mercato internazionale con l’obiettivo di raggiungere importanti quote soprattutto attraverso l’esportazione dell’effervescente naturale. Ferrarelle, accompagnata dalla piatta Natìa, è esportata in oltre 40 Paesi, con un focus soprattutto su UK e USA, posizionandosi nel segmento del “fuori casa” e in particolare nei “delicatessen”, top hotel e restaurants, aspirando ad essere presente in pochi e selezionati punti di consumo per mantenere alta la percezione del brand. Le quote di mercato in Italia Attualmente quarto produttore nel settore con oltre l’11% delle quote di mercato, l’azienda è tornata ad essere di proprietà italiana nel gennaio 2005, quando la LGR Holding ha acquistato la società Italaquae dal Gruppo Danone, diventando così proprietaria del marchio Ferrarelle insieme a Santagata, Natìa, Boario, diventando inoltre licenziataria italiana dell’acqua e delle bevande Vitasnella e distribuendo in esclusiva, sempre in l’Italia, il brand Evian. Oggi Ferrarelle conta circa 360 dipendenti e tre punti strategici: Milano, dove ci sono le direzioni marketing e commerciale; Riardo (Caserta), la sede operativa dove si trova anche il parco sorgenti delle acque Ferrarelle, Santagata e Natìa, e Darfo Boario Terme (Brescia), dove sgorgano le fonti Boario e Vitas. L’azienda nel 2010 ha venduto più di 860 milioni di litri di acque minerali. Tra le acque del Gruppo abbiamo scelto di presentarvi la Ferrarelle nella bottiglia da 1,25 L, novità del febbraio 2011, distribuita in esclusiva a Coop per l’anno 2011. I canali distributivi I canali di vendita sono rappresentati da supermercati e ipermercati di COOP, uno dei più importanti retailer nazionale per dimensioni. Il target di riferimento del nuovo formato è rappresentato dal pubblico di consumatori di acqua mediamente gassata di età superiore ai 35 anni, localizzato prevalentemente nel centro-nord Italia. Per quanto riguarda il posizionamento prezzo sul mercato, si tratta di un’acqua di categoria Premium Price con un indice di prezzo di circa 130 rispetto alla media del mercato. Arriva il formato da 1,25 litri Il nuovo formato da 1,25 L nasce per rispondere a un’esigenza dei consumatori COOP del Centro-Nord Italia, le cui abitudini di consumo differiscono leggermente da quelle della media dei consumatori di Ferrarelle per il fatto che l’acqua effervescente naturale non è bevuta da tutti i componenti della famiglia, ma in media da un componente. Questo implica che la consumazione del prodotto non avviene secondo la tempistica sufficiente e adeguata a far sì che l’acqua non perda la sua naturale effervescenza nella sua parte finale della tradizionale bottiglia da 1,50 L. Per fare fronte a questo problema, si è optato per una soluzione marketing consistente nel dar vita ad un prodotto dal contenitore ridotto (1,25 L al posto di 1,50 L) che, a parità di prezzo al litro per coloro che la acquistano, garantisse le seguenti performance: mantenimento dell’effervescenza naturale del prodotto in relazione alle differenti abitudini di consumo del target; maggiore efficienza ambientale grazie al minore utilizzo di plastica e all’ottimizzazione del trasporto su strada; mantenimento della redditività per il trade e per l’azienda; elevata percezione estetica della bottiglia in linea con i canoni di un prodotto di alta immagine come Ferrarelle. Per ottenere questo risultato sono risultate indispensabili le nuove linee di imbottigliamento che l’azienda ha installato e messo a regime di recente e che hanno consentito di prendere in considerazione e poi adottare soluzioni tecnologicamente avanzate per rispondere alle esigenze dei consumatori garantendo le migliori performance estetiche e tecnico-industriali, riducendo altresì l’impatto ambientale della produzione di questo formato. Le caratteristiche L’acqua Ferrarelle sgorga da un’antichissima fonte di origine vulcanica, in un a zona compresa fra il vulcano spento di Roccamonfina e le propaggini dell’Appennino campano (monte Maggiore). Il complesso delle falde di Roccamonfina è collegato alle falde presenti nel sottosuolo della piana di Riardo. Ciò significa che le acque piovane che cadono sul vulcano, scorrendo tra le rocce del sottosuolo, arrivano alla piana di Riardo dove emergono con la loro particolare composizione dalle sorgente di Ferrarelle, ricca di minerali, tra cui Potassio e Silice, Calcio , Magnesio e Bicarbonato. Durante questo ‘percorso’ sotterraneo inoltre l’acqua si miscela con anidride carbonica che dona la caratteristica effervescenza naturale bicarbonato calcica di Ferrarelle. L’acqua Ferrarelle è caratterizzata da un gusto unico , morbido, dolce e la sua effervescenza, vellutata al palato, la rende adatta a ‘tutto pasto’ e per ogni menù. Per le caratteristiche organolettiche si abbina in modo particolare con piatti a base di formaggio, pizza, crepes, ravioli di magro e carni bianche con salse delicate. Ecologia e ambiente Il gruppo Ferrarelle considera l’acqua come un dono di natura e si impegna a preservare l’ambiente circostante da ogni rischio di contaminazione e a proteggere le risorse idriche. La cura della ricchezza naturale dei territori di Riardo e Boario contribuisce a garantire un prodotto di qualità. Da qualche anno l’azienda ha installato nuove linee di imbottigliamento in vetro e PET, la cui moderna tecnologia consente un notevole risparmio energetico ed anche quello di migliaia di tonnellate tra PET e plastica dei tappi. Con la nuova gestione, poi, viene attuato un programma di riciclo di legno, carta e alluminio pari al 90% degli scarti industriali in entrambi gli stabilimenti di produzione. La maggior innovazione risale al maggio 2009, quando Ferrarelle installa a Riardo un impianto fotovoltaico da 1 megawatt, composto da 5.000 moduli fotovoltaici con un investimento pari a 5 milioni di euro. Il processo di imbottigliamento Le preforme arrivano in stabilimento in contenitori di cartone nei quali esse sono racchiuse in una busta termoplastica per evitare il contatto con l’esterno. Dopo previa verifica deel’integrità confezione mediante carrelli elevatori, le preforme vengono scaricate nella tramoggia, trasportate su nastro e successivamente raddrizzate e sottoposte al processo di igienizzazione mediante un dispositivo costituito da due sistemi che lavorano in modo sinergico: un soffio di aria sterile ionizzata ad alta pressione, che insufflato sulla parete interna delle preforme, permette la fuoriuscita di eventuali residui solidi; una aspirazione posta lateralmente alle preforme che permette la rimozione e lo scarico di tali residui. Le preforme fredde, dal piano inclinato, arrivano alla ruota di alimentazione del forno che le trasferisce alla ruota del forno, la quale le blocca con le girelle e riscalda tutte le parti della stessa ad una temperatura di circa 100°C. La ruota di trasferimento trasferisce le preforme calde alla ruota di soffiaggio. Il soffiaggio avviene in due tappe: il pre-soffiaggio, in cui la preforma viene introdotta nello stampo e viene inviata aria compressa ad una pressione di 12 bar, e il soffiaggio vero e proprio, in cui viene inviata aria compressa ad una pressione di circa 40 bar. La preforma nella fase di soffiaggio, dunque, aderisce alle pareti dello stampo raffreddandosi e formando così la bottiglia. Di conseguenza, la produzione di bottiglie in PET bi-orientato avviene stirando meccanicamente la preforma in senso assiale e soffiandola con aria in senso trasversale. A questo punto, la bottiglia formata viene trasferita alla fase di riempimento, che avviene ad una velocità di 43.200 bottiglie l’ora per tutti i formati in produzione, fatto solo eccezione del formato 200 cL. I formati attualmente in produzione su questa linea di imbottigliamento sono i seguenti: 25 cL (Ferrarelle, Natia), 50 cL (Ferrarelle, Santagata, Natia), 100 cL (Ferrarelle, Natia), 125 cL (Ferrarelle), 150 cL (Ferrarelle, Santagata, Natia) e 200 cL (Natia). La riempitrice, insieme al tappatore, è situata in un ambiente a pressione positiva rispetto alla sala di produzione circostante; l’aria immessa in questo ambiente viene trattata da un sistema di filtrazione costituito da una batteria di pre-filtri (classe F7) seguiti da una batteria di filtri assoluti (classe H14). La riempitrice e gli altri impianti a contatto con l’acqua minerale naturale prevedono un trattamento di sanificazione interna (CIP) eseguito in diverse fasi. La pulizia e la disinfezione delle superfici esterne delle macchine e delle superfici in acciaio e in vetro viene eseguita periodicamente con attrezzature automatiche per l’erogazione di prodotti schiumogeni. Una volta riempite, le bottiglie arrivano al tappatore che le chiude ermeticamente. Le capsule impiegate arrivano in stabilimento in contenitori di cartone nei quali esse sono racchiuse in una busta termoplastica per evitare il contatto con l’esterno; esse sono scaricate dal camion previa verifica integrità confezione mediante dei carrelli elevatori. Le capsule vengono ribaltate in una tramoggia e trasportati, mediante nastri trasportatori, a due dispositivi di selezione dei tappi che, mediante due canalette di alimentazione, riforniscono il tappatore. In uscita dal tappatore, le bottiglie vengono ispezionate mediante una macchina dotata di un dispositivo costituito da una coppia emettitore/ricevitore ad alta frequenza (HF) per la misurazione del livello di riempimento, ed un sistema a telecamera per il controllo della presenza e della perfetta apposizione del tappo. L’ispettore è dotato di un espulsore che scarta le bottiglie fuori standard. Le bottiglie vengono successivamente etichettate e marcate con i dati di tracciabilità mediante un dispositivo di marcatura del tipo laser-jet. Le bottiglie, dunque, vengono confezionate in fardelli e posizionate sui pallet; i pallet ormai completi vengono fatti avanzare mediante una serie di rulli fino alle posizioni di scarico. In attesa dell’esito delle analisi, i pallet sono stoccati temporaneamente in apposite aree di stoccaggio. L’immagazzinamento del prodotto finito, infatti, deve essere effettuato rispettando di norma le regole del FIFO. Dopo la liberazione del prodotto i pallet sono caricati su automezzi mediante carrelli esclusivamente effettuato con carrelli elevatori elettrici. I mezzi adibiti al trasporto del prodotto devono essere puliti e devono pervenire muniti di telone protettivo e partire con il carico completamente coperto.