Una spremuta di limoni per Xylem

Eurofood, produttore mondiale di succo di agrumi, ha una capacità produttiva di 22 tonnellate di all'ora. Un valore che implica l'impiego delle tecnologie più innovative di Xylem Water Solutions nel processo di depurazione.
Materie prime eccezionali e intuito imprenditoriale, che porta a investire sistematicamente sulle tecnologie più moderne, permettono oggi a Eurofood di essere il primo produttore italiano e uno dei leader mondiali nel settore della produzione di succo e olio essenziale di limoni "Made in Sicilia". Al punto che l'86% della produzione viene destinata all'esportazione, arrivando sino in Cina e negli Usa.
Le linee produttive, completamente automatizzate e in continua espansione, permettono oggi a Eurofood di estrarre sino a 22 tonnellate di succo di limone all'ora, che vengono immediatamente confezionate, anche senza conservanti, per preservare inalterato l'aroma dei limoni di Sicilia.

Attenti all'ambiente
Benché i prodotti siano biologici e naturali, così come l'intero processo di spremitura e imbottigliamento siano particolarmente attenti al contenimento dei consumi e a non sprecare nulla dei succosi agrumi siciliani, i reflui rappresentano una problematica significativa per l'azienda. Nelle settimane di picco della maturazione, quando i camion carichi di limoni fanno costantemente la spola tra gli agrumeti e l'impianto di Capo d'Orlando, Eurofood arriva a scaricare quasi 3.000 m³ di reflui ogni giorno. Reflui caratterizzati, come intuibile, da un elevato livello di acidità. Due condizioni non compatibili con la capacità del depuratore del comune di Capo D'Orlando, in cui ha sede Eurofood.
Da qui la scelta di creare un impianto di depurazione all'avanguardia, in grado di minimizzare i consumi nelle fasi di limitata produzione, ma anche di rispettare i limiti di legge in corrispondenza della maturazione degli agrumi. Periodi nei quali, oltre ai residui di produzione, è necessario trattare anche l'acqua utilizzata per il lavaggio esterno degli agrumi e quella che, a fine turno, serve per ripulire gli impianti. Senza dimenticare che, realizzando internamente l'intero ciclo di imbottigliamento e packaging, finiscono tra i reflui anche le acque di lavaggio e sterilizzazione delle singole bottiglie.
Da qui l'esplicita richiesta ai tecnici di Manutambiente, incaricati della realizzazione del nuovo impianto di depurazione, di adottare le tecnologie più innovative e affidabili offerte dal mercato. Una richiesta che soddisfatta con l'utilizzo delle soluzioni firmate da Xylem Water Solutions, la quale propone un'offerta completa di tecnologie per il trattamento delle acque reflue.

Il processo non si ferma
Un'azienda attenta all'ambiente e alla costante ricerca di agrumi privi di contaminanti chimici, non può ovviamente prescindere da un'attenzione esasperata al trattamento dei reflui. Un obiettivo non semplice, soprattutto in considerazione dell'elevato livello di acidità dei reflui e dei picchi stagionali. Per questa ragione, in una prima fase, tutti gli scarichi sono convogliati in una vasca in cui, attraverso l'aggiunta bilanciata di un correttore di acidità, viene abbassato il valore del pH. L'intera movimentazione, che prevedere anche una grigliatura per rimuovere eventuali corpi solidi, è stata affidata ad una pompa sommergibile Flygt NP 3127 MT. Una scelta "conservativa", dal momento che gli scarichi potrebbero contenere fibre o stracci, sfuggiti ad una prima grigliatura grossolana, che andrebbero ad intasare le pompa stessa, interrompendo immediatamente il trattamento. Il modello scelto è invece dotato di una girante bipolare aperta di tipo N adattativa. Questo significa che i progettisti di Flygt hanno realizzato uno speciale “dente” di guida in grado di convogliare il materiale attraverso la scanalatura realizzata nel diffusore di aspirazione. Un accorgimento che permette di espellere rapidamente eventuali corpi solidi. La girante è inoltre in grado di muoversi assialmente, facilitando così il passaggio di solidi di dimensioni maggiori, che possono quindi transitare attraverso la voluta. La pompa installata risulta così inintasabile, garantendo la continuità del processo di depurazione anche in presenza di oggetti estranei negli scarichi.

Biologici anche nella depurazione
Solo al termine di questa stabilizzazione, gli scarichi sono pronti a subire l'azione dei batteri incaricati del processo di depurazione biologico. Pur svolgendo un'azione fondamentale, infatti, i batteri sono organismi viventi e proliferano solo dove possono trovare di che alimentarsi, ma anche un ambiente adeguato sia in termini di acidità che di ossigenazione. Da qui la necessità di raggiungere il delicato punto di equilibrio tra il corretto apporto di ossigeno e il contenimento dei costi. La soluzione: la realizzazione di due vasche da 2.500 m3, da utilizzare in funzione delle effettive necessità, bilanciandone l'impiego attraverso una pompa sommergibile Flygt NP3085 Xylem. Una soluzione, anch'essa dotata di girante N adattativa, in grado di movimentare sino a 15 litri di liquami al secondo. Un insieme di caratteristiche che, oltre a rendere modulare l'impianto, permette di contenere i consumi energetici.

Solo l'aria che serve
Grazie a questi accorgimenti, nelle fasi di limitato carico, i batteri si trovano solo in una delle vasche. In previsione di un aumento di carico, invece, parte dei batteri vengono trasferiti dalla pompa anche nella seconda infrastruttura, dove iniziano progressivamente a proliferare per essere pronti ad aggredire i picchi di scarichi.
Nel trattamento biologico dei reflui, l'aspetto energetico rappresenta uno dei fattori di maggiore attenzione. I batteri, infatti, operano sono in presenza di un'adeguata quantità di ossigeno, che deve essere disponibile, in modo omogeneo, a qualunque profondità. L'attività batterica, inoltre, varia in funzione delle condizioni atmosferiche esterne che, in Sicilia possono subire escursioni termiche anche significative.
Per tale ragione i progettisti di Manutambiente hanno predisposto una serie di sensori in grado di valutare, in tempo reale, l'effettiva necessità di ossigeno, regolando così in modo ottimale l'apporto fornito dai compressori. In questo modo vengono sempre garantite le condizioni di funzionamento ideali, evitando sprechi o qualunque ritardo nei tempi di processo. Inoltre, nelle fasi di limitata necessità depurativa, è possibile allungare i tempi di trattamento, limitando così i consumi.
Per ottimizzare l'ossigenazione, sul fondo di ogni vasca di trattamento sono stati installati 460 diffusori a bolle fini del sistema a disco Xylem Sanitare. Le particolari membrane che ricoprono i dischi da 9”, infatti, permettono di produrre delle micro-bolle che, grazie alle loro limitate dimensioni, si distribuiscono all'interno dei liquami prima di arrivare in superficie. Una peculiarità che permette di distribuire omogeneamente l'ossigeno ai batteri impegnati nel processo biologico, evitando che le bolle, arrivando ancora intere in superficie, esplodano solo una volta emerse, disperdendo così nell'ambiente l'ossigeno ancora contenuto.
Benché i diffusori Sanitaire rappresentino lo stato dell'arte nel processo di ossigenazione, le vasche sono state dotate di un elettro-miscelatore sommerso Flygt SR. Le tre pale a lenta rotazione che lo caratterizzano permettono una costante miscelazione degli scarichi, pur a fronte di un ridotto consumo energetico reso possibile dalla particolare configurazione delle pale stesse. In questo modo i liquami trattati sono in costante movimento e si prevengono i rischi di eventuali sedimentazioni.
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