Cresce il lattiero-caseario ai tempi del Covid-19

L’emergenza coronavirus ha cambiato il carrello della spesa e ha fatto riscoprire gli alimenti davvero indispensabili. Una nota positiva in un momento drammatico sono i latticini, che continuano a crescere a due cifre. Questo quanto emerge dal rapporto di Assolatte.
Sempre più prodotti lattiero-caseari nel carrello della spesa degli italiani in tempi del Covid-19. Infatti, afferma Assolatte, nel carrello della spesa continuano a crescere gli acquisti di questi alimenti, caratteristici della tradizione italiana, protagonisti della dieta mediterranea e fondamentali in una corretta alimentazione. E anche insostituibili in tante gustose ricette tradizionali e innovative.
“Il trend espansivo delle vendite dei prodotti lattiero-caseari rilevato da Nielsen è una notizia incoraggiante in un momento come questo, molto difficile per l’intero Paese e particolarmente critico per le nostre imprese, che si trovano a fronteggiare una situazione di drammatica discontinuità”, spiega Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte. “La chiusura del canale del fuoricasa (in particolare pizzerie e mense) ha, infatti, fatto crollare del 30% gli ordini e i limiti alle esportazioni stanno ridimensionando molti mercati esteri. Malgrado tutto questo, ci rincuora sapere che i consumatori italiani continuano a privilegiare i nostri prodotti lattiero-caseari e ne riconoscono la bontà, la qualità, il valore nutrizionale e la praticità in cucina”.
Per quanto importante, sottolinea Assolatte, l’aumento delle vendite nella GDO non compensa le perdite complessive del canale Ho.re.ca. e dell’export, una combinazione che sta mettendo in drammatica difficoltà un numero crescente di imprese.
Nel mese di marzo, dalle puntuali elaborazioni di Nielsen, precisa Assolatte, emergono tassi di crescita a doppia cifra, in particolare per latte burro e mozzarella.

Boom del burro
Sono cresciute del +79,7% le vendite di burro realizzate nella GDO italiana nella settimana tra il 16 e il 22 marzo. Un dato che conferma e migliora il +79,1% registrato nella settimana precedente. È quello che Nielsen definisce “effetto stock” e che spinge i consumatori ad assicurarsi di avere in dispensa gli ingredienti e gli alimenti ritenuti indispensabili. Come il burro, appunto, che dà il suo impareggiabile tocco a pasta frolla e pasta sfoglia, besciamella e salsa bernese, risotto alla milanese e sogliola alla mugnaia, shortbread e croissant, e che è insostituibile a colazione sul pane tostato con la marmellata, a pranzo sulla pasta bianca e, nell’aperitivo domestico, sui crostini con le acciughe o con il salmone.

Effetto scorta per il latte
Che lo si beva a colazione o a merenda, che lo si usi per cucinare o per preparare torte e dolci, il latte è uno dei pochi alimenti-ingredienti che non può mancare in casa. Gli italiani se ne sono resi conto, tanto che, durante l’esplosione del coronavirus e ne hanno aumentato gli acquisti. Dopo anni di diminuzione dei consumi di latte, nel mese di marzo le vendite registrano un segno molto positivo. L’effetto scorta da quarantena ha premiato il prodotto che si conserva più a lungo, spiega Assolatte. E così le vendite di latte UHT hanno segnato un +34,1% nella settimana del 16-22 marzo. Un dato che si somma al +62,2% registrato tra il 9 e il 15 marzo 2020.

Mai senza mozzarella
È il formaggio più venduto in Italia. E anche in questo particolare momento, la mozzarella ha confermato di essere nel cuore degli italiani, afferma Assolatte. Presente in una delle sue tante forme nel frigorifero di oltre 90 famiglie su 100, nel mese di marzo la mozzarella ha registrato una crescita delle vendite in GDO. Nielsen ha rilevato un +43,5% nella settimana del 9-15 marzo e un +44,6% nella settimana del 16-22 marzo.

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